ARTURO SCHWARZ – LA GALLERIA – 1954-1975

A cura di: Ariella Giulivi e Raffaella Trani.
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Testi di: Ariella Giulivi e Raffaella Trani.
Anno: 1995.
Edizioni: Fondazione Mudima, Milano.
Lingua: Italiano.
Pagine: 653.
Copertina e misure: cucitura a filo refe, 30 x 24 x 6.
Peso: Kg. 3,3
Costo: 200 Euro.
ISBN: 88-86072-06-6

Questo lavoro consiste nell’organizzazione del materiale archiviato durante i 21 anni di attività della galleria Schwarz. Il criterio di presentazione adottato non dovrebbe presentare difficoltà di lettura, è comunque bene definire l’ordine di disposizione dei documenti, basato essenzialmente sulla successione cronologica. Ogni capitolo indica la data dell’evento in questione e il nome degli artisti, alcune recensioni dell’ esposizione, le foto degli allestimenti e l’elenco delle opere esposte. Là dove mancano alcuni elementi la causa è da imputare all’assenza di materiale. Purtroppo i primi anni di attività sono i meno documentati, per ovviare a questo problema sono stati raccolti, nel capitolo di apertura, alcuni inviti relativi alle primissime esposizioni e le foto della prima libreria di via Sant’Andrea, lasciata nel 1961 con il trasferimento in via Gesù. La nuova sede venne inaugurata con una collettiva nel settembre del 1961 seguita dalla mostra del dadaista Marcel Janco nell’ottobre. Il capitolo relativo alla chiusura della galleria precede un testo di Schwarz nel quale si specifica l’importanza delle manifestazioni svoltesi in sedi esterne con la sua collaborazione o di sua iniziativa. Le recensioni di quest’ultime seguono in ordine cronologico. Infine un capitolo dedicato alle interviste rilasciate da Arturo Schwarz durante e dopo l’attività di gallerista, correlate da alcune sue note biografiche. Recensioni ed interviste sono tratte da riviste e quotidiani. Esse contribuiscono alla ricostruzione dell’entità culturale delle iniziative intraprese dalla galleria.

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                     Prefazione, Gennaio 1995, Ariella Giulivi – Raffaella Trani